Che cosa sognano
gli italiani per il giorno dei
fiori d'arancio? Lei
immagina una festa intima e possibilmente low cost, senza
però rinunciare al budget
per l'abito; lui
invece desidera una lista di invitati più lunga, ma la perfetta organizzazione garantita
da un wedding planner professionista.
La giornata del sì, in effetti, è una macchina complessa, in cui tutto deve
funzionare alla perfezione e alla quale partecipano in media 68 invitati nell'Italia
settentrionale e oltre 90 nel mezzogiorno.
La fotografia
del mondo dei fiori d'arancio viene da una ricerca elaborata daSWG per l’Associazione Wedding Planners, condotta
nel marzo 2012 su un campione di 502 casi tramite il sistema di rilevazione
CAWI, che sarà presentata durante il 1° congresso nazionale
dell’Associazione Wedding Planners in calendario il 14 aprile presso
l’Università degli Studi di Milano Bicocca.
Dallo studio
emerge che due italiani su dieci pensano che nel prossimo futuro i matrimoni
saranno organizzati dai professionisti: sono soprattutto gli uomini e chi ha un
livello scolare alto a scegliere di affidarsi ad un wedding planner. Il
mestiere di organizzatore di matrimoni è ormai conosciuto: il 67% degli
italiani sa di cosa si occupa questo professionista, segno che ormai la figura
è entrata nell’immaginario collettivo e il termine nel linguaggio comune. In
tempi di crisi economica, poi, si afferma anche il concetto che il matrimonio
deve essere sempre più low cost, una tendenza emersa soprattutto tra le donne,
i giovani e le persone con un profilo scolare più alto. Il wedding planner
dovrebbe essere la figura più indicata per ottimizzare le spese e soprattutto
il tempo necessario all'organizzazione. Afferma Stefania Arrigoni, presidente
dell’Associazione Wedding Planners: “La spesa per un wedding planner non è
eccessiva come si crede: si parte da 2.000/3.000 euro per l’organizzazione
totale dell’evento ed è correlata al budget investito nel matrimonio.
L’intervento del wedding planner aiuta nella gestione dei fornitori, permettendo
di scegliere quelli che offrono il miglior rapporto qualità/prezzo, con un
notevole risparmio di tempo e di stress a favore della qualità.”
Secondo la
ricerca SWG, poi, gli uomini pensano ad un numero maggiore di invitati rispetto
alle donne (in media 74 per gli uomini e 63 per le donne): per loro
probabilmente la festa di nozze è un momento da condivedere con il maggior
numero di persone possibile e se il budget deve essere limato, è meglio
risparmiare su altre cose, come abiti o decori. Analizzando il campione per
età, emerge che i 24-44 anni sono la fascia maggiormente propensa alle feste di
nozze con un gran numero di ospiti. Gli uomini tendono poi a dare importanza ad
alcuni fatti piuttosto concreti, come la sala e il menù.
L’universo
femminile dà invece maggiore peso agli aspetti estetici: l’abito da sposa è
sempre oggetto di grandissima attenzione in maniera trasversale rispetto al
livello culturale, geografico e dell’età. Le donne danno molta rilevanza anche
al servizio fotografico. Desiderano soprattutto un matrimonio intimo, ma
insieme divertente, mentre gli uomini puntano piuttosto sulla sobrietà. Per
entrambi gli sposi deve trattarsi comunque di un momento soprattutto allegro e,
in secondo luogo, rispettoso della tradizione. Puntano sull'eleganza invece
soprattutto gli over 45enni, mentre la tecnologia ancora non sfonda: sono pochi
quelli che rinunciano al tradizionale biglietto di partecipazione da inviare
per posta, sostituendolo con una e-mail.
Margherita
Sartorio, research director presso SWG: “La ricerca che abbiamo condotto per
l’Associazione Wedding Planners si è dimostrata interessante perché ha offerto
una spaccato attuale sull’evoluzione del costume italiano nei confronti delle
feste di nozze: le differenze di genere e le nuove tendenze emerse sono
interessanti ed hanno un certo valore sociologico.”
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